Luciano Tortorelli

163Ho avuto il piacere di incontrare Michele Greci al Festival Chitarristico di Fiuggi dove ho provato la prima versione della sua chitarra, un progetto che si è subito rivelato  in continua evoluzione. Non a caso, a distanza di alcuni mesi, ho suonato la terza versione della Chitarra-Greci nel mio studio di registrazione riscoprendo dei miglioramenti notevoli oltre che determinanti.

La neutralità acustica della sala di ripresa è stata necessaria per analizzare approfonditamente tutti gli aspetti peculiari. In primis, il decadimento del suono, che avviene con notevole ritardo rispetto a chitarre tradizionali, poi la proiezione, che si rivela poco direttiva a vantaggio di un’ampia diffusione, requisito favorevole soprattutto per sale da concerto di grandi dimensioni. Altro elemento sorprendente è la ricchezza di armoniche su frequenze notoriamente critiche per il nostro strumento. Solo per citare un esempio, il fa al terzo tasto sulla quarta corda ha un”sustain”che non ho ascoltato neanche su una blasonata double-top. Ho pensato immediatamente all'”Homenaje” con il suo ripetitivo ed estraniante intervallo”mi-fa”, nelle sue appoggiature superiori ed inferiori, che nella partitura per pianoforte scritta da DeFalla si avvale di equilibri sonori difficilmente riproducibili sulla chitarra se non con accortezze tecnico ­interpretative degne di pochi grandi artisti.

La Chitarra-Greci contribuisce dunque ad abbattere alcuni limiti caratteristici di progetti costruttivi. tradizionali donando al contempo nuove idee e riproducendo fedelmente ciò che lo strumentista desidera ottenere, grazie alla notevole chiarezza nell’emissione delle singole frequenze, all’assenza di aloni sonori indesiderati e da minori effetti di mascheramento.

Nonostante la potenza sonora di una chitarra sia spesso idealmente associata, nei nuovi progetti costruttivi, ad una carenza timbrica, ritrovo in questo strumento una risposta molto rapida alle differenti tipologie di tocco, per cui è possibile ottenere svariati colori anche senza lo spostamento della mano.

Senza dubbio la determinazione e la professionalità, ma soprattutto la passione ed il desiderio disinteressato di realizzare un sogno, accompagnano la vita artistica di MicheleGreci, un musicista­ ricercatore che dona un contributo considerevole al nostro strumento senza tradirne la natura e senza dimenticare quanto sia importante”escuchar la guitarra como si fuera el sonido del alma”.

LucianoTortorelli

Agropoli,9/04/2018